Newsletter 109 di Coltivare l’orto. Valutare il pH senza strumenti. Riscaldare il terreno. Progetto di orto invernale. Il dente di leone e altro
http://www.coltivarelorto.it/ART/T4/0012art0020ba.html
Newsletter 109 di Coltivare l’orto. Valutare il pH senza strumenti. Riscaldare il terreno. Progetto di orto invernale. Il dente di leone e altro
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I lavori nell’orto di novembre. Semine, raccolti, compostaggio, pacciamatura, tunnel plastici (2° parte)
I lavori nell’orto di novembre. Semine, raccolti, compostaggio, pacciamatura, tunnel plastici, tomatillo, morella, kiwano (2° Parte)
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La maggior parte dei lavori nell’orto di novembre si fa preferibilmente in luna calante, tuttavia spesso accade che le condizioni del tempo, per esempio una pioggia prolungata, non lo consentano. Per esempio, nella lavorazione del terreno si tiene conto soprattutto delle sue condizioni, cioè se è “in tempera”: né troppo asciutto né troppo bagnato. |
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I lavori nell’orto di novembre. Semine, raccolti, compostaggio, pacciamatura, tunnel plastici (1° parte)
I lavori nell’orto di novembre. Semine, raccolti, compostaggio, pacciamatura, tunnel plastici, tomatillo, morella, kiwano (1° Parte)
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Il mese di novembre può riservare molte sorprese a chi coltiva l’orto, specialmente se il clima è mite. A qualcuno, nelle zone costiere d’Italia, è capitato di raccogliere peperoni fin quasi a gennaio. Non è infrequente che i pomodori trapiantati in giugno siano ancora produttivi a novembre. Ciò detto, a mano a mano che le aiuole si liberano, conviene cominciare alcune lavorazioni tipiche dell’autunno |
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Tutti i lavori nell’orto per il periodo di fine ottobre e novembre
Molti lavori di questo periodo sono inerenti la conclusione del ciclo produttivo legato alla primavera estate: alcuni sono gratificanti, come la raccolta, altri un poco fastidiosi, come la pulizia delle parcelle e la eliminazione dei resti delle coltivazioni concluse. Per chi ama l’orto, ogni lavoro ha il profumo della sua stagione e anche i più noiosi sono gratificanti perché ricordano un particolare aspetto della natura |
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Coltivare la rucola, amabile compagna di pizze e insalate miste
La rucola può essere seminata nella gran parte dell’anno, anche se il raccolto migliore è quello che si ricava in primavera-estate. Il sapore particolare la rende gradita a una larga parte di consumatori, ma non agli altri. Per chi la ama, però, rappresenta una vera prelibatezza |
Esistono molte specie di rucola, genericamente distinte in due grandi ripartizioni, rucola coltivata e rucola selvatica. In effetti, ormai tutte le rucole sono coltivate, in quanto le esigenze commerciali rendono impraticabile la raccolta nei prati. Da un punto di vista più scientifico ci sono più di 20 varietà di rucola, ma le più comuni sono quattro: – Diplotaxis tenuifolia (comunemente detta “selvatica” – Diplotaxis erucoides e Diplotaxis muralis. La varietà sativa, che un tempo andava per la maggiore, sta venendo ampiamente rimpiazzata dalla varietà tenuifolia, che ha foglioline più piccole ed è quella comunemente presente sulle pizze o nelle buste del supermercato.
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RUCOLA COLTIVATA. Si semina in ragione di gr. 50 per 100 mq. di terreno, scalarmente, da febbraio ad ottobre per avere il prodotto fresco tutto l’anno. Si recidono le foglie sopra il colletto e l’attitudine al ricaccio della pianta le permette di rivegetare rapidamente, consentendo 4/6 tagli. Si coltiva in piena aria al Sud, mentre al Nord necessita di protezioni durante l’inverno; si semina a spaglio o a file distanti cm. 20/30, diradando in seguito le piantine. Cresce rigogliosa in tutti i terreni, purché fertili e senza ristagni d’acqua. Le foglie aromatiche e gustose si mescolano alle altre insalate e si impiegano quali ingredienti di numerosi piatti prelibati. Dal Catalogo Ingegnoli |
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Rucola coltivata | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La parte che si consuma della rucola sono le foglie più tenere, raccolte prima della fioritura della pianta, che avviene dalla primavera alla fine dell’estate, secondo il periodo di semina.. Il caldo rende le foglie più amare. La fioritura le rende ancora più pungenti ed amare, forse troppo, per cui vanno raccolte prima. Raccogliendo le foglie singolarmente, senza tagliare tutta la pianta, questa ricaccia fornendo nuovo raccolto con continuità.
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RUCOLA SELVATICA. Differisce dalla rucola coltivataper Le foglie più strette e frastagliate e per il sapore decisamente più forte e piccante. E’ perenne anche al Nord e dopo ogni taglio da effettuare recidendo le foglie al colletto, rivegeta prontamente emettendo sempre nuove foglie tenere e sapotite.Si semina in primavera o all’ inizio dell’autunno a file distanti 25-30cm. Dal Catalogo Ingegnoli |
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La rucola può essere seminata in diversi periodi dell’anno, come indicato qui sotto
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Rucola selvatica a foglia di ulivo coltivata in vaso | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ecco alcune altre caratteristiche della rucola:
La rucola si presta anche ad essere coltivata in vaso, seminando più piantine in vasi grandi o una piantina per ogni piccolo vaso; la distanza da tenere tra pianta e pianta è di 10 cm circa tra le piante sulla fila, e 30-40 cm tra le file. In vaso bastano vasi molto piccoli, diametro 10 cm circa. Per saperne di più sulla coltivazione in vaso, anche sul balcone, vedi questo post:
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RUCOLA SELVATICA A FOGLIA D’ULIVO – (Diplotaxis integrifolia) Differenzia dalla precedente esclusivamente per le foglie che si presentano intere, conservando inalterate le caratteristiche organolettiche della rucola selvatica. Dal Catalogo Ingegnoli
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Cure colturali La rucola non è molto impegnativa dal punto di vista delle cure colturali, se non per una accurata scerbatura o eliminazione delle erbe spontanee infestanti. Essendo una pianta a ciclo breve dovrebbe essere seminata in un terreno concimato l’anno precedente, in modo da trovare subito disponibili gli elementi nutritivi. Per evitare cattivi odori sapori si sconsiglia la concimazione con letame. Si avvantaggia della distribuzione in copertura di poco concime azotato, specialmente subito dopo ogni raccolta. Per facilitare l’assorbimento del concime è utile far seguire una bagnatura del terreno. L’irrigazione, comunque, è sempre utile perché la pianta richiede una discreta quantità di acqua. |
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Rucola selvatica Selezione liscia (Catalogo Baumaux) | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Rucola selvatica Verdiana (Catalogo Baumaux) | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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La scarola è una indivia adatta anche ai periodi meno caldi
La scarola appartiene alla brande famiglia delle cicorie, nella categoria delle indivie che condivide con l’indivia riccia. Diversamente da questa, la scarola ha foglie lisce. E’ una pianta che può raggiungere grandezze e pesi insoliti per una insalata. Può essere consumata sia cruda, da giovane, che cotta, quandio raggiunge il completo stadio di maturazione |
La scarola è una pianta erbacea biennale, perché il primo anno produce il cespo ed il secondo i fiori ed i semi. dal momento che solitamente si è interessati al consumo, dal punto di vista di molti coltivatori viene considerata come pianta annuale e raccolta già dal primo anno. |
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Scarola Bubikopf | |||||||||||||||||||||
La parte commestibile della scarola è il cespo, formato da moltissime foglie raccolte a rosetta, più compatte nella parte centrale (il cuore). Queste foglie centrali tendono a imbiancare naturalmente, per cui la pianta pronta alla raccolta presenta l’aspetto tipico illustrato nelle foto. Molti usano imbianchire manualmente la scarola, raccogliendo le foglie ben asciutte all’interno di un foglio di plastica nera e legandole un paio di settimane prima della raccolta. Questo rende tutto il cespo più bianco e croccante. |
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Scarola Casco d’oro | |||||||||||||||||||||
La foglie della scarola è costituita da una nervatura centrale e da un ampio lembo liscio, poco ondulato o poco increspato. La riproduzione della scarola avviene per seme. Le diverse cultivar di scarola si distinguono sulla base di queste caratteristiche:
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Scarola Full Heart | |||||||||||||||||||||
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Semina della scarola Un grammo di semi ne contiene circa 600, che hanno una durata germinativa di 4 anni, per cui occorre prendere visione della scadenza segnata sulla bustina, al momento dell’acquisto. Diffidate di semi regalati se non siete sicuri che siano freschi. Il terreno preferito è quello di medio impasto, con pH compreso tra 6,5 e 7,5, cioè il classico terreno da orto. L’esposizione deve essere soleggiata, al massimo la pianta tollera un mezzo sole abbondante. L’impianto si può fare seminando direttamente in campo, oppure trapiantando piantine coltivate in precedenza, come è preferibile per gli orti dove le piantine sono relativamente poche. Seminate in contenitori alveolari di 3 cm circa di diametro o lato, riempiti con terriccio da semina moderatamente pressato. Lasciate cadere in ogni alveolo 5-6 semi, considerando che la germinazione è del 60-70% circa. Quando le piantine emerse saranno alte un paio di centimetri provvedete al diradamento, lasciando in ogni alveolo solo la piantina più bella.
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Scarola Cornetto di Bordeaux | |||||||||||||||||||||
Il trapianto si fa quando le piantine sono alte almeno 8 cm ed hanno almeno 3-4 foglie. Estraete le piantine dagli alveoli badando bene a non rompere il pane di terra (occorrerà quindi che siano ben radicate) e trasferitele subito in terra, innaffiando abbondantemente. Le piantine vanno interrate esattamente alla stessa altezza di quando erano nel vivaio. Se la zolla si rompe e le radici restano esposte, tagliare le foglie a due cm dal colletto per facilitare la ripresa: la pianta poi ne emetterà rapidamente delle nuove. Fate i trapianti sempre al tramonto |
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Scarola verde fiorentina | |||||||||||||||||||||
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La semina va fatta rispettando delle distanze che inizialmente possono sembrare eccessive, guardando alla piccolezza delle piantine: disponete le piante su delle file rialzate in modo da evitare i ristagni di acqua, poste a 40-50 cm una dall’altra; la stessa distanza dovrà essere mantenuta tra le piante sulla fila, perché crescendo ,la scarola può superare il diametro di 40 cm. Se disponete di un sovrannumero di piantine, o avete poco terreno, potete seminare più fitto, fino a 20 cm tra pianta e pianta, restando inteso che quando cominceranno a darsi fastidio a vicenda raccoglierete una metà delle piante che, se pure ancora immature, saranno comunque già commestibili:in questo modo darete il giusto spazio di crescita a quelle rimaste. |
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Scarola verde a cuore pieno | |||||||||||||||||||||
La scarola richiede l’eliminazione delle erbe infestanti, utilizzando un sarchiello, ma non si rincalza perché il colletto deve sempre rimanere scoperto. L’irrigazione deve essere abbondante, curate che il terreno resti sempre umido ma non bagnato. Ricava grande beneficio dalle coltivazioni azotate di superficie, ma non bisogna esagerare. Sono sufficienti 30 grammi di concime azotato per metro quadrato, distribuito lungo le file una volta ogni quindici giorni. Nella preparazione dle terreno non utilizzate il letame che potrebbe dare cattivo sapore e creare marciumi radicali. Piuttosto, seminate o trapiantate nei terreni letamati l’anno precedente per la coltivazione di pomodori, peperoni, cavoli. Dal momento del trapianto sono necessari 70-100 giorni per ottenere il prodotto. La produzione può essere di 2-3 kg per metro quadrato, considerando che il peso medio di un cespo può variare dai 250 ai 400 grammi. Difendete le aiuole dalle lumache con dei metodi biologici, come strisce di cenere o trappole alla birra, come descritto nel post: Combattere le lumache nell’orto con metodi biologici
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Scarola Gigante degli ortolani | |||||||||||||||||||||
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Gli stridoli o carletti, bubbolini, coietti, cannateddi, foje, scupitin, grisolon
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E’ una pianta perenne con fusti eretti alti da 25 a 80 cm. Le foglie sono di colore verde-grigio, opposte ed ovali. Solo quelle inferiori hanno un picciolo molto corto. Il fiore è bianco, del diametro di circa 1,5 cm e presenta 5 petali. Il frutto è una capsula globosa. E’ diffusa praticamente ovunque, dalla pianura fino a 1500 metri, con preferenza per i terreni coltivati, i margini dei sentieri, i terrapieni ferroviari. Cresce in pieno sole. Si consumano le cime tenere con tutto il fusto, e le sole foglie raccolte nella parte più bassa. La raccolta delle cimette impedisce la fioritura e allunga la durata produttiva della pianta. |
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Raccolta di strigoli, da consumare crudi o cotti | |||||||||||||||||||||||
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Gli stridoli non sono usati in erboristeria se non forse raramente, ma lo sono molto per usi alimentari. Questa piantina è considerata molto prelibata; le foglioline giovani si possono consumare crude o cotte, per esempio nelle frittate o nei minestroni. La semina si fa in autunno oppure a fine inverno. La raccolta avviene da settembre per le semine primaverili, e può proseguire fino alla fioritura che avviene in marzo-aprile. Il nome (Silene) pare che derivi dal greco sialon, cioè saliva: questo perché spesso la pianta è attaccata da un insetto detto sputacchino, che produce una specie di schiuma per sua protezione. Le cronache raccontano che verso il 1680 una invasione di cavallette distrusse tutte le coltivazioni sull’isola spagnola di Minorca, e gli abitanti riuscirono a sopravvivere proprio cibandosi abbondantemente di questa piantina. |
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Fiori e foglie di Silene vulgaris | |||||||||||||||||||||||
I semi sono venduti per corrispondenza da diversi produttori di sementi tra i quali Ingegnoli http://www.ingegnoli.it/silene-inflata.html |
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Ottobre. I lavori nell’orto. i carciofi, moltiplicazione. Terricci, lavorazioni di fondo
Il mese di ottobre è dedicato alla raccolta dei semi per le varietà che si vogliono coltivare nuovamente l’anno successivo, alla cimatura dei pomodori che ormai svettano verso l’alto con cime improduttive, alle semine degli ortaggi destinati alla mensa autunnale e invernale e alla raccolta di una quantità di verdure. | |||||||||||||||||||||
In ottobre si iniziano i lavori tipicamente destinati a sostituire le colture terminate con le nuove, destinate alla produzione autunnale e invernale. Questo è vero specialmente nelle regioni più fredde, mentre in quelle calde prosegue la produzione di molti ortaggi come pomodori, melanzane e peperoni. Considerando questa differenza di clima, ecco alcune operazioni consigliate nelle regioni a temperatura più rigida, dove il ciclo produttivo degli ortaggi estivi è già terminato. |
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E’ tempo di raccogliere l’insalata da taglio.Usando una forbice affilata tagliate le foglie a 1 cm circa dal suolo in modo che l’insalata ricresca per un raccolto successivo | |||||||||||||||||||||
Smontare i sostegni delle piante rampicanti Dove il ciclo produttivo di molti ortaggi rampicanti o bisognosi di sostegni è concluso, occorre liberare le aiuole da tutti i resti della coltivazione. Anzitutto con l’aiuto di attrezzi da taglio si eliminano tutte le piante; i laccetti che le sostenevano, se non sono biodegradabili, vanno smaltiti con i metodi in uso (residuo o plastica dove si fa la raccolta differenziata). Le piante vanno sradicate e tranciate in pezzi, dopodiché si smaltiscono in due modi diversi: – se si trattava di piante sane, vanno messe nel cumulo del compost dove daranno origine, nel giro di un anno, a dell’ottimo compost: in pratica, verranno usate per restituire al terreno buona parte delle sostanze nutritive che hanno prelevato in vita; – se invece si trattava di piante ammalate (come per esempio quelle di zucchina, che finiscono sempre molto aggredite dall’oidio) allora non vanno messe nel compost ma è preferibile bruciarle, se possibile, oppure smaltirle nell’umido in modo da conferirle alla discarica. |
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E’il momento di liberare il terreno dalle coltivazioni concluse | |||||||||||||||||||||
E’ vero che qui vengono comunque utilizzate, molto spesso, per produrre del compost, ma i procedimenti industriali indicono nella massa dei processi di pastorizzazione e sterilizzazione che eliminano gli agenti patogeni. La stessa cosa può avvenire nel nostro cumulo del compost, se siamo capaci, con un po’ di esperienza, di guidare il processo in modo che, nel cumulo, il lavoro dei batteri dia origine a un calore interno pari a 30-40 gradi. Ho descritto queste tecniche nel mio libro Risparmiare con il compost. |
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I resti di piante sane vanno messe nel cumulo del compost. mentre quelle ammalate vanno eliminate, se possibile bruciandole | |||||||||||||||||||||
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I tutori vanno estratti dal terreno, liberati di ogni residuo e conservati riuniti in fasci, in piedi, al riparo dalla pioggia. Le reti di plastica possono essere recuperate previa pulitura dei residui, ma sarà molto difficile riutilizzarle l’anno successivo. Se sono stese su un supporto ben solido si possono lasciare sul posto semplicemente sollevandole dal terreno, arrotolate fino a circa un metro di altezza, in modo che il terreno sottostante sia disponibile per la coltura successiva. Quando si vorranno utilizzare di nuovo basterà svolgerle nuovamente fino a terra. Essendo di plastica, queste reti non deperiscono per effetto delle intemperie. |
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In questo mese tornano utile gli stivali. Quando li togliete, riponeteli come nella foto | |||||||||||||||||||||
Preparare i terricci Il terreno degli orti è sempre stato conosciuto come “terra grassa”, condizione derivante dall’apporto continuato, negli anni, di materiale biologico che lo arricchisce di humus, come tipicamente il letame. I concimi biologici, come le deiezioni degli animali, hanno la capacità di cambiare la struttura del terreno rendendolo più fertile, capacità che i concimi chimici non hanno. Una funzione sostitutiva dei benefici del letame, sempre più difficile da trovare e complicato da usare, può essere svolta dal compost. |
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L’ortica è ottima se aggiunta al compost, al quale apporta abbondante azoto | |||||||||||||||||||||
Il compost, con la sua naturale scarsa compattezza, rende il terreno più poroso, più permeabile alle radici, più ricco di humus, e anche più nero, il che è un grosso vantaggio dal punto di vista del riscaldamento del terreno: infatti, i terreni sabbiosi, generalmente chiari, sono sempre più freddi perché trattengono meno il calore solare. Il telo nero usato per la pacciamatura aiuta il riscaldamento del terreno, ma ogni azione che lo scurisce è utile per anticipare anche di diversi giorni la possibilità di seminare. In proposito, molti usano buttare nell’orto i fondi del caffè, senza sapere esattamente perché lo fanno. Potete preparare i terricci per i vostri vasi (non di fiori, ma di ortaggi o aromatiche, per esempio se coltivate l’orto sul balcone o su zone lastricate o pietrose) seguendo i consigli contenuti in questo post: |
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Nelle lavorazioni autunnali interrate letame o compost con la vangatura | |||||||||||||||||||||
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Iniziare la lavorazione di fondo dei terreni liberati Ottobre (e novembre) sono i mesi utili per iniziare la lavorazione di fondo delle parcelle che avere liberato dalle coltivazioni, specialmente se resteranno libere fino alla primavera successiva. La lavorazione di fondo si fa con una vangatura profonda, nel corso della quale viene interrato del materiale concimante e fertilizzante. Basta spargerlo sul terreno e rivoltarlo sotto le zolle durante la vangatura. Sul terreno potete spargere letame (se ne avete) in ragione di 40 kg per 10 metri quadrati. Altrimenti compost nella stessa misura, stallatico pellettato nella misura di 300-400 grammi per mq. La vangatura fatta rovesciando le zolle espone molte larve e insetti terricoli all’azione predatrice degli uccelli insettivori. Se vi capita qualche lombrico abbiate cura di ricoprirlo, perché è molto utile per la fertilità del terreno. |
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Tra i lavori da non trascurare c’è quello di svuotare i cassoni d’acqua e ripulirli all’interno dalle incrostaziini di alghe |
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Altri lavori tipici del mese di ottobre Continuate la scerbatura delle colture in atto, eliminando tutte le piante infestanti. L’eccezione è una sola: in questo periodo spuntano tutte le ortiche disseminate dalle piante fiorite in primavera. Conservate, in una piccola zona dell’orto, una buona scorta di ortica che sarà utilissima nella preparazione dei macerati per la lotta biologica ai parassiti. Per avere l’ortica sempre disponibile riunite le gambe in mazzi e mettetele a seccare appese in un luogo asciutto. I macerati si possono preparare anche con l’ortica secca. Potete imbianchire alcune verdure che si raccolgono in questa stagione, come per esempio i cardi. L’imbianchimento consiste nel serrare le foglie della pianta legandole tra un foglio di plastica, della paglia, o ricoprendole di terra fino alla massima altezza possibile. L’imbianchimento dà origine a coste molto bianche e tenere. Va fatto una quindicina di giorni prima della raccolta.
Tunnel di protezione Nelle zone mediamente fredde cominciate a preparare i materiali per allestire i tunnel di protezione. Vi occorreranno degli spezzoni metallici (fil di ferro molto grosso) da piegare ad arco in modo che circa 20 cm della estremità libera siano infissi nel terreno, e il culmine dell’arco si elevi circa 70 cm dal piano di coltivazione. Gli archetti vanno disposti a 50-60 cm uno dall’altro e su di loro va steso un telo agricolo in PVC. Sostituite i teli che avete usato per più anni e non garantiscono più la necessaria trasparenza. Lo spessore minimo del telo è di 0,15 ma si consiglia uno spessore superiore. Oltre al classico PVC si può trovare negli empori più forniti il telo EVA (etilen-vinil-acetato) che ha una durata maggiore. |
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Continuate l’eliminazione delle erbe spontanee dale coltivazioni | |||||||||||||||||||||
Oggi sono anche disponibili film termici a tre strati, con minuscole bollicine d’aria che ostacolano l’azione dei raggi ultravioletti: questo crea una luce diffusa con maggiore luminosità invernale e, nelle giornate calde, protegge le piantine da un eccessivo riscaldamento.
Seminare l’aglio Da ottobre inizia la messa a dimora degli spicchi di aglio. Non letamate il terreno destinato a questa coltura, per evitare marciumi e cattivi sapori. Per la riproduzione si possono usare gli spicchi più belli (quelli esterni) anche di bulbi acquistati nei mercati locali e destinati alla cucina, ma preferite quelli di provenienza sicuramente locale perché quelli lavorati industrialmente spesso sono trattati con prodotti che ne bloccano la germinazione, oppure provengono da cultivar non adatte alla vostra zona. |
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Preparate i materiali per l’allestimentoi dei tunnel di protezione dal freddo | |||||||||||||||||||||
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Altre semine e trapianti Per tutte le semine e trapianti di ottobre rimando all’altro post pubblicato in precedenza, che vi suggerisce le semine del mese tenendo conto anche delle fasi lunari, se le tenete in considerazione. Lo trovate qui: |
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E’ora di seminare l’aglio. Scegliete gli spicchi più grossi. Nelle zone temperate interrateli lasciando fuori terra la punta | |||||||||||||||||||||
Moltiplicare i carciofi con i carducci. La scarducciatura La scarducciatura, ha il duplice obiettivo di eliminare i getti in eccesso e di utilizzarne alcuni per la moltiplicazione della carciofaia. Per ottenere i carducci occorre scavare a lato della pianta, in modo da scoprire le radici sotterranee. Da qui partono dei nuovi germogli, cioè della radici provenienti da quella principale da cui spuntano germogli. Alla base di ogni pianta si lasciano solo i carducci più belli e vigorosi, in numero di due o tre al massimo. I carducci da destinare alla moltiplicazione della carciofaia vanno prelevati lasciando attaccata una parte della radice madre, detta “tallone”. Questo accorgimento favorirà la ripresa. Potete mettere i carducci direttamente in terra, oppure potete sistemarli provvisoriamente in vasi di plastica da cui poi li trasferirete in terra quando sarete certi del loro attecchimento. |
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Prelevare i carducci da una pianta di carciofo | |||||||||||||||||||||
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I lavori nell’orto di fine estate (settembre)
Fine settembre e inizio ottobre rappresentano il passaggio dall’estate all’autunno. Molte coltivazioni terminano, altre possono essere iniziate. In particolare si possono avviare le semine di tutti gli ortaggi che allieteranno le nostre tavole fino alla primavera successiva. E’ anche un periodo di grandi raccolte: non dimentichiamo la raccolta dei semi per gli ortaggi che ci hanno soddisfatto di più, e la produzione di talee |
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In questo periodo continuiamo a mantenere in buone condizioni gli ortaggi che sono ancora in produzione: è importante eliminare con costanza le erbacce, prima che vadano a seme e infestino il terreno per la stagione successiva. Si rincalzano ancora gli ortaggi che beneficiano di questa pratica, come i POMODORI. L’irrigazione deve continuare con cadenza quasi quotidiana, salvo il verificarsi delle prime piogge. Continuate la LEGATURA DEI POMODORI ma se superano i 180-200 cm cimateli perché i frutti prodotti a quelle altezze sono piccoli e difficilmente maturano. Nelle zone più calde, dove le MELANZANE possono produrre fino a dicembre, procedete alla CIMATURA delle piante in modo che vengano emesse nuove ramificazioni laterali, considerando che la produzione si concentra su queste e le più basse producono frutti più grossi. |
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Le spighe fiorale del basilico vanno eliminate, per prolungare il periodo di produzione | |||||||||||||||||||||||
Semine Per le semine di questi periodi è possibile vedere il calendario delle semine, in questo post: |
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Semina della bieta in un contenitore alveolare | |||||||||||||||||||||||
Il radicchio va seminato in terra a spaglio o a righe. Conviene però seminare in contenitori alveolari di piccole dimensioni distribuendo pochissimi semi ogni alveolo. Successivamente alla nascita, quando le piantine sono alte due o tre cm, diradate lasciando una sola pianta in ogni alveolo. Quando le piantine saranno alte 8-10 cm si potranno trapiantare, scegliendo solo le migliori. Il RADICCHIO DI VERONA forma naturalmente cespi che non hanno bisogno di protezione invernale (la condizione per l’accestimento è il freddo). Il RADICCHIO DI TREVISO, invece, produce foglie poco commestibili: queste dovranno essere eliminate trasferendo le radici in una cassetta colma di sabbia, al buio, dove emetteranno le caratteristiche foglie rosse e croccanti.
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Cicoria rossa di Treviso in fase di emersione, 6-10 giorni dopo la semina |
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Settembre è il mese più adatto alla raccolta dei semi per le piante che hanno completato o stanno completando il ciclo produttivo. Non scegliete i frutti più piccoli, per una falsa economia, ma riservate alla produzione del seme frutti scelti tra i più sani e più grandi, da lasciare sulla pianta finché non sono assolutamente ben maturi. Se avete nell’orto degli ortaggi ottenuti da seme di varietà contrassegnate F1 non provate ad ottenere semi dai loro frutti, perché non vi daranno mai piante simili all’originale. I frutti a polpa morbida (pomodori) vanno lasciati maturare al massimo e poi spappolati sotto un getto d’acqua in modo che la polpa si separi dai semi. I frutti come i peperoni vanno aperti con un coltello separando i semi dalla polpa. In ogni caso i semi vanno messi su un cartone e tenuti all’ombra in luogo ventilato in modo che possano asciugare cedendo tutta la loro umidità. Sostituite più volte il cartone anche con carta da cucina, finché i semi non saranno perfettamente asciutti. Conservateli in un barattolo di vetro o meglio di coccio ben chiuso, al buio e possibilmente ad una temperatura intorno ai 10 °C. |
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Semi di pomodoro | |||||||||||||||||||||||
In questo periodo si raccoglie il maggior numero di ortaggi; quelli seminati in primavera terminano il loro ciclo e si possono spogliare le piante di tutti i frutti; altri, seminati più tardi, iniziano ora la fase produttiva. |
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La raccolta della bieta si fa prelevando le foglie più esterne. La pianta ne produce rapidamente di nuove, nella sua parte centrale | |||||||||||||||||||||||
Le varietà seminate in primavera, dette a giorno lungo, sono adatte alla conservazione, contrariamente a quelle seminate in autunno che si consumano fresche in primavera. |
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Le cipolle si estirpano dal terreno e si fanno asciugare alcuni giorni |
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I peperoncini vanno raccolti con attenzione, utilizzando guanti di lattice se si tratta di varietà molto piccanti. Molti usano recidere el piante alla base appendendole a seccare con tutti i peperoncini. Altri, una volta staccati i frutti, confezionano delle collane collegando un frutto all’altro con un ago grosso e del filo resistente o spago fino. Un altro metodo consiste nell’inserire tutti i frutti in un sacchetto a rete, appendendolo. Dopo una essiccatura molto accurata i peperoncini si possono conservare interi in un barattolo di vetro, oppure si possono ridurre in polvere. Frullateli prima a lungo per ottenere una prima sminuzzatura, poi passateli in un macinino per il pepe o il caffè per una macinatura più fine. levaPotete pulire gli attrezzi usati macinandovi dei chicchi di riso, finché la polvere non esce bianca. |
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Raccolta di peperoncino piccante Bih Jolokia |
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Fare le talee A settembre si può pensare alla moltiplicazione per talea di molte piante come il ROSMARINO, il TIMO, la SALVIA. Per preparare le talee recidete dei rametti vigorosi lunghi 15-20 cm; eliminate le foglie basali lasciando solo due foglie in alto e metteteli in un vaso con acqua che li ricopra a metà, in modo che inizino a emettere le radici. Quando queste sono lunghe circa 1 cm interrate le talee in terriccio da giardino. Quando notate che la talea sta emettendo delle nuove foglie, potete sistemarla direttamente a dimora oppure potete alloggiarla in un vasetto attendendo di trapiantarla a primavera. |
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La salvia si può moltiplicare per talea, prelevando dei rametti da una pianta bella e sana |
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Trapianti Diversi ortaggi seminati in luglio-agosto sono pronti al trapianto: i CAVOLI, i FINOCCHI, la BIETA A COSTE, i PORRI, le LATTUGHE. |
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Piantina di cavolfiore da poco trapiantata |
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Piccola coltivazione di cavoli in varietà miste
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Ma di che cavolo parliamo?
Sentiamo citare una moltitudine di tipi di cavoli, alcuni notissimi come il cavolfiore, altri quasi sconosciuti come il cavolo navone. Ma in pratica, quanti tipi di cavoli ci sono? Al di là dei colori e delle forme, come li possiamo raggruppare secondo una consuetudine che tenga conto della classificazione botanica? |
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Il cavolo è una pianta erbacea che viene coltivata con un ciclo annuale per il consumo del prodotto, e con un ciclo biennale per l’ottenimento dei semi. La radice è fittonante, il fusto eretto, le foglie possono avere aspetti diversi: in generale sono cerose ed hanno una nervatura mediana molto pronunciata. I fiori sono di colore giallo, la riproduzione avviene per seme. |
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Cavolfiore Precoce di Jesi |
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Per le diverse caratteristiche morfologiche, i cavoli si distinguono come elencato nella tabella sottostante.
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CavolfioreRomanesco S. Giuseppe e Mont Blanc | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Cavolfiore Catanese e Violet Queen |
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Il cavolo ha origini europee, era conosciuto fin dalla remota antichità, già dagli egizi, dai greci e dai romani. Dal punto di vista del prodotto ottenuto per la consumazione, il cavolo si distingue come elencato nella tabella sottostante
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Cavolo broccolo Topper e Calabrese | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Cavolo broccolo Southern Comet |
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Un grammo di semi di cavolo ne contiene 300/350. Il seme rimane attivo, cioè capace di germinare, per quattro o cinque anni. la semina può essere fatta direttamente in terra, ma è consigliabile seminare in vasetti singoli per utilizzare, nel trapianto, solo le piantine migliori. L’emersione delle piantine avviene dopo 8-10 giorni, alla temperatura di 25-30 gradi. Temperature diverse possono causare una emersione molto ritardate, o anche la prefioritura della pianta che va a fiore ancora prima di aver sviluppato la parte commestibile. |
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Cavolo cappuccio Cabeza negra | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Cavolo cappuccio Cuor di bue | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Il cavolo può essere seminato in diversi periodi, in modo da ottenere una produzione lungo tutto il corso dell’anno. Nella tabella che segue sono riportati i periodi indicativi di semina all’aperto; occorre tenere conto delle diversità climatiche delle diverse zone d’Italia. |
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Cavolo cappuccio Mercato di Copenhagen e Gloria di Enkuizen | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Cavolo verza Padovano e San Martino | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Cavolo verza Violaceo di Verona e Pasqualino | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Cavolo verza di Piacenza invernale | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Cavoli di Bruxelles | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Cavolo di Bruxelles Hilds Ideal | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Cavolo cinese Monument e Nagaoka | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Cavolo cinese Michihili | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Il trapianto si fa, solitamente, dopo 30-40 giorni dalla semina, quando le piantine sino alte 15-20 cm e comunque hanno 5.6 foglie. Il trapianto si fa interrando abbondantemente il fusto, perché in questo modo la pianta emetterà nuove radici. La concimazione deve essere fatta preventivamente usando in abbondanza letame, perché il cavolo è una pianta vorace. L’irrigazione è indispensabile subito dopo il trapianto e nel periodo estivo. |
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Cavolo navone Bianco d’inverno | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Cavolo navone in diverse varietà | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Cavolo rapa Bianco di Vienna e Violetto di Vienna | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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La rotazione è importante, cioè in cavolo non va mai coltivato per più anni nello stesso luogo per evitare il diffondersi di malattie come l’ernia del cavolo. Uno dei parassiti più accaniti contro il cavolo è la farfalla cavolaia, che si può combattere biologicamente irrorando le piante ogni 7-10 giorni con macerato di foglie di pomodoro. Mettete in un secchio 5 litri di acqua e 500 grammi di foglie di pomodoro, e lasciate macerare per un paio di giorni. Al termine filtrate bene in modo che il prodotto possa essere distribuito con uno spruzzatore. Prima di irrorare diluite il liquido al 50% con acqua naturale, e aggiungete ad ogni litro di prodotto un cucchiaio di scaglie di sapone di Marsiglia facendole sciogliere bene. L’aggiunta del sapone fa sì che il prodotto aderisca meglio alle foglie cerose del cavolo. |
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Cavolo rapa Delikatessen | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Cavolo a foglia Friulano e RiccioDwarf Green Curled | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Cavolo a foglia Nero di Toscana | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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